Articolo: Sulla trasmissione del peccato originale

12/12/2012     Maria Brutti     4667

A questa domanda, se ne potrebbero aggiungere altre: Perché Gesù il Cristo è il salvatore degli uomini? Perché gli uomini hanno bisogno di essere salvati? In che senso gli uomini sono tutti peccatori?

E’ vero, i primi 11 capitoli della Genesi parlano di un peccato delle origini di Adamo ed Eva e delle conseguenze di questo peccato. Tuttavia il racconto di Genesi non deve essere inteso alla lettera, ma come un tentativo dell’autore del Libro di spiegare, attraverso le figure simboliche di Adamo ed Eva, e secondo le categorie culturali e letterarie proprie del suo tempo, i problemi che fanno parte dell’esistenza umana: il dolore e la morte. In sintesi, il racconto della Genesi ci vuole dire che il  disordine morale è iniziato con l'umanità e ad opera dell'uomo. Esso è essenzialmente una condizione di abbandono e di rifiuto di Dio.

Questo peccato delle origini diviene, nella teologia cattolica, espressa chiaramente dai Libri del Nuovo Testamento, peccato “ereditario”. Un peccato cioè che, commesso all'inizio dell’uomo, origina una situazione di peccato per il primo uomo e per tutti gli uomini, in maniera che ogni uomo, nel momento in cui nasce, è già sotto il segno e il regno del peccato. (vedi Lettera ai Romani 5: 18-19; 1 Cor 15: 21-22).  Il peccato orginario è dunque una condizione, uno stato dell’uomo alla sua nascita. Solo Gesù Cristo, il Figlio di Dio, attraverso la Sua morte, potrà restaurare la comunione originaria tra Dio e l’uomo. 

Non ci è dato di sapere di più, al di là del racconto mitico, di come tutto questo sia accaduto. E’ qualcosa che ci è chiesto di accogliere per fede.