News: Resti dell’assedio di Gerusalemme di duemila anni fa

02/07/2013     Ombretta Pisano     7484

Una piccola cisterna è stata portata alla luce durante gli scavi condotti dalla IAA nei pressi del Muro Occidentale e dell’Arco di Robinson. I recipienti si trovavano in un canale di drenaggio che partiva dalla piscina di Siloe. Nella cisterna si trovavano tre pentole intatte e una piccola lampada in ceramica datata al tempo della grande Rivolta di Bar Kochbah.

Secondo il direttore degli scavi, Eli Shukron, “è la prima volta che è possibile connettere ritrovamenti archeologici con la carestia dell’assedio di Gerusalemme. Le pentole e la lampada mostrano che le persone andavano sotto nella cisterna, dove potevano nutrirsi col cibo contenuto nei recipienti senza essere viste, secondo quanto anche riferito da Giuseppe Flavio”.

Nel suo resoconto sulla Guerra Giudaica, Giuseppe descrive l’assedio dei Romani a Gerusalemme e la terribile fame che ne conseguì. In questa drammatica descrizione riferisce che i ribelli giudei andavano in cerca di cibo in città. Ciò, secondo Giuseppe, induceva la popolazione a nascondere il cibo per paura che venisse loro rubato e a consumarlo in luoghi appartati.

“Poiché la carestia e la fame crebbero, anche la frenesia dei ribelli peggiorò, e poiché non si trovavano granaglie, uomini irrompevano nella case, e le saccheggiavano. Se non trovavano nulla maltrattavano e torturavano gli occupanti. Se ricchi, molti scambiavano i loro beni in segreto per una misura di grano, o di orzo se poveri. Si chiudevano negli angoli più scuri delle loro case dove consumavano il grano com’era o facendone del pane, guidati dalla necessità e dalla paura. Tavole apparecchiate non se ne trovavano da nessuna parte.” (Giuseppe Flavio, La Guerra Giudaica).

Il materiale ritrovato sarà esposto in occasione di una conferenza sulla Città di Davide organizzata dal Megalim Institute il 4 luglio (www.cityofdavid.org.il).

(Foto di Vladimir Naykhin)