Articolo: I SALMI NEL LIBRO DELL’APOCALISSE, ESAME TESTUALE E DATO AMBIENTALE. Alcune categorie ermeneutiche come criteri d’individuazione e direttive d’interpretazione

12/06/2015     Ombretta Pisano     152

Nell'ambito del dibattito sul rapporto tra il Primo Testamento e l'Apocalisse la presenza dei Salmi è stata fino ad ora trascurata. Eppure essa merita un'attenzione particolare per il numero delle ricorrenze, uno dei più alti rispetto agli altri libri veterotestamentari. Si tratta di una presenza ripetuta, articolata, inserita nel vivo del discorso di Giovanni e la cui motivazione è suggerita dal carattere marcatamente liturgico dell'ultimo Libro del Nuovo Testamento e dal particolare legame tra il Cristo dell'Apocalisse e la figura del Davide dei Salmi.

L'articolo qui presentato è il primo di una piccola serie di estratti dalla tesi di dottorato dell'autrice (La Radice e la Stirpe di David. Salmi davidici nel libro dell'Apocalisse) pubblicata integralmente nella collana Tesi Gregoriana 85 per l'Editrice Pontificia Università Gregoriana nel 2002.

Il contributo, che si concentra sul problema dell'individuazione delle presenze del Primo Testamento nell'Apocalisse, evidenzia l'insufficienza del solo criterio testuale/letterale per l'identificazione delle ricorrenze e la necessità di ricorrere anche ad altri criteri, come la natura profetica della salmodia, il suo legame con Davide ed il suo ruolo nell'ambito della guerra escatologica. Si conclude con la proposta di un elenco di criteri.

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