Conoscere noi stessi conoscendo l'altro: proposte per l'educazione ebraica e cattolica (1)

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Schiffman, Lawrence - Sievers, Joseph

Sudafrica       07/11/2006

Premessa
In occasione degli incontri dell'International Liaison Committee (ILC) tenutisi a New York nel 2001 (2) e a Buenos Aires nel 2004 (3), sono state adottate diverse raccomandazioni riguardanti l'educazione. Nonostante queste raccomandazioni, poco è stato fatto per rendere le aspirazioni in esse espresse una realtà ampiamente diffusa. Le proposte qui presentate, redatte su richiesta della dirigenza dell'ILC, intendono raffinare e mettere a fuoco i nostri obiettivi, e stabilire un programma che renda questi sogni effettivamente fruibili.

Il nostro intento è di affrontare un bisogno importante nel progressivo sviluppo di strette relazioni tra il popolo ebraico e la Chiesa cattolica. In anni recenti si è assistito ad un immenso miglioramento negli scambi ufficiali, per non parlare delle relazioni tra molti dei responsabili di questo importante movimento. Inoltre, i recenti studi accademici sull'Ebraismo e il Cristianesimo hanno aiutato a fornire un retroterra scientifico al miglioramento delle relazioni ebraico-cristiane. Molte questioni che ci dividevano sono state superate e incontri regolari si sono svolti in un'atmosfera di studio e di pianificazione collaborativa. Comunque, resta chiaro che le nostre rispettive comunità non sono state sufficientemente educate a prendere parte a questo nuovo modo di porci in relazione.

Il compito di rimediare a questa mancanza sarà certamente difficile. Da un lato, cerchiamo di estendere una nuova comprensione delle relazioni ebraico-cristiane a varie fasce di età in differenti paesi e ambiti culturali, e in due gruppi religiosi molto specifici. Anche senza queste complicazioni, le risorse necessarie a portare a termine questo compito saranno grandi. Quello che proponiamo qui di seguito è di sviluppare un metodo per coinvolgere le istituzioni esistenti, religiose e comunitarie, nello sforzo diffuso e coordinato di riferire quanto è stato compiuto. Tali passi sono necessari per due ragioni: primo, non possiamo considerare nessuno dei nostri sforzi veramente compiuti fino a quando le nostre rispettive comunità non ne saranno ben coscienti. Secondo, coloro che sono più impegnati nelle relazioni ebraico-cattoliche sperano di arrivare ancor più oltre, unendosi insieme per promuovere gli sforzi e per intraprendere i passi relativi agli impegni morali ed etici che condividiamo. Questi sforzi richiedono il sostegno delle nostre comunità, non importa quanto ampie o quanto piccole.

E' chiaro che riuscire a portare questo messaggio alle intere comunità cattolica ed ebraica, richiederà passi mirati a gruppi particolari da parte di coloro che sono meglio provvisti per pianificarli ed eseguirli, educatori clero e responsabili laici locali. Al tempo stesso, desideriamo esporre, in questo documento ed in una risoluzione proposta, il nostro impegno volto ad evidenziare l'importanza di questi passi. Inoltre, è nostra sincera speranza che la discussione di questo argomento porti all'impiego di risorse sufficienti in modo da assicurare che i passi limitati da noi avviati siano veramente intrapresi e portino i loro preziosi frutti. E' chiaro che la proposta qui delineata richiederà l'impiego di risorse sostanziali di persone per ognuna delle nostre comunità, in modo da dare al progetto una continuità di gestione.

Qui di seguito presentiamo uno schema di ciò che dovrebbe essere privilegiato nei programmi mirati alle comunità cattolica ed ebraica. Proponiamo di accostare ogni comunità tenendo presente il suo specifico carattere teologico e religioso, e la sua organizzazione comunitaria. A queste peculiarità ci si riferisce solitamente quando si parla di asimmetria tra le due comunità, un fattore che, durante la progettazione, abbiamo considerato una caratteristica necessaria. Ci aspettiamo che i programmi ritagliati su misura per le varie sotto-sezioni delle comunità saranno essenziali per la riuscita del nostro programma. Speriamo di parlare ai cattolici in un linguaggio teologico e catechetico e agli ebrei nel linguaggio della storia e della legge ebraica. Siamo convinti che solo un tale approccio, insieme ad adeguate risorse di persone e di fondi, possono condurre al successo di ciò in cui ci siamo impegnati.

Abbiamo anche fatto preparare dei rapporti sugli sforzi attuali condotti sia dalla comunità cattolica che da quella ebraica per educare i nostri figli e gli adulti sulle questioni che affrontiamo nei nostri incontri. Questi rapporti mostrano che è stato fatto molto meno di quanto potessimo desiderare. Comunque, dimostrano anche che molti dei nostri colleghi hanno già sviluppato approcci efficaci e significativi. Con l'aiuto di questi, possiamo cominciare un processo in cui la nuova relazione tra la chiesa cattolica e il popolo ebraico diventi un'informazione alla portata di tutti i nostri rispettivi correligionari. Solo in questo modo possiamo aprire la porta ai futuri sviluppi per i quali stiamo lavorando.

Vogliamo sottolineare che questo documento costituisce una cornice per una discussione continua sul modo in cui gli scopi descritti possono essere raggiunti. Ci auguriamo ulteriori sforzi per perfezionare queste idee.

Obiettivi educativi per la comunità ebraica

Una delle sfide più importanti che si trovano ad affrontare coloro che sono impegnati nel progresso delle relazioni ebraico-cattoliche è la necessità di far mobilitare uno sforzo educativo a larga scala all'interno della comunità ebraica. Da un lato, un tale sforzo deve cercare di spiegare agli ebrei come e perché ci accostiamo ai nostri vicini cristiani con rispetto, anche se dissentiamo da loro su molte questioni religiose fondamentali. Ciò è importante specialmente per una comunità minoritaria che cerca di conservare la sua identità e il suo carattere. La comunità ebraica deve saper spiegare i suoi punti di vista distintivi e allo stesso tempo affermare il suo profondo rispetto per gli altri. D'altro canto, membri della comunità ebraica devono pervenire a riconoscere i passi fondamentali e di ampie conseguenze che sono stati intrapresi dalla chiesa cattolica per ridefinire la sua relazione con il popolo ebraico e, più recentemente, con lo Stato di Israele. Gli ebrei non solo hanno bisogno di conoscere più specificamente questi sviluppi, ma hanno anche bisogno di capire che questi sgorgano da sentimenti e da un impegno genuini da parte dei nostri amici cattolici. Gli ebrei devono pervenire a capire che la storia ebraica non è stata tutta un unico episodio di antisemitismo e che la chiesa cattolica si è rapportata agli ebrei in molti diversi, nel corso del tempo. Comunque, ciò che più importa, man mano che andiamo oltre la triste storia delle nostre relazioni passate, dobbiamo preparare il terreno per relazioni spontaneamente amichevoli, basate sul mutuo rispetto e sulla comune devozione a principi etici e morali.

Per raggiungere con successo questi obiettivi, occorre che una serie di questioni diventi parte dei piani di studio delle Istituzioni ebraiche, a partire dagli anni dell'adolescenza, passando attraverso studi seminariali per coloro che li intraprendono. Inoltre, dobbiamo assicurarci che i libri di testo, se riguardanti la storia ebraica o generale, parlino rispettosamente del Cristianesimo e ritraggano adeguatamente le complessità delle relazioni degli ebrei con i loro vicini cristiani, così come gli importanti sviluppi recenti nelle relazioni ebraico-cattoliche. Un gruppo di studiosi ed educatori ebrei dovrebbe curare un libretto di presentazione del Cristianesimo e della dottrina cattolica nel contesto dell'educazione ebraica, simile a 'Within context' (4), che ha riscosso tanto successo.

Ecco una breve lista di alcune delle questioni più importanti che necessitano di essere esplorate:

1. Lo scisma ebraico-cristiano e il suo contesto storico
2. Le relazioni ebraico-cristiane nell'antichità e nel Medioevo, nel bene e nel male, compreso il ruolo dei papi che hanno protetto gli ebrei
3. Le relazioni ebraico-cristiane nei tempi moderni, con un'enfasi sugli importanti cambiamenti e sulle nuove relazioni per le quali ebrei e cristiani gioiscono
4. Il significato dei cambiamenti nella dottrina cattolica riguardo agli ebrei, la loro alleanza e le loro tradizioni interpretative
5. Il ritirarsi della chiesa cattolica dal proselitismo nei confronti degli ebrei
6. Gli approcci cattolici all'Olocausto
7. I documenti cattolici che sottolineano questa nuova relazione
8. Le relazioni diplomatiche tra lo Stato di Israele e il Vaticano

Questi argomenti necessitano di essere presentati onestamente, senza nascondere le difficoltà del passato. Allo stesso tempo, dobbiamo enfatizzare il futuro positivo che ha già iniziato a schiudersi. Cerchiamo di far conoscere all'intera comunità ebraica il rispetto e la cooperazione che attualmente caratterizzano le relazioni ebraico-cattoliche e che forniscono la piattaforma per i nuovi sforzi comuni che stiamo pianificando.

Obiettivi educativi per la comunità cattolica

Dal Concilio Vaticano Secondo e dalla dichiarazione Nostra Aetate sono stati fatti molti progressi nella chiesa cattolica riguardo ad una conoscenza più accurata degli ebrei e dell'Ebraismo e delle relazioni ebraico-cristiane. Molti documenti ecclesiali sono stati specificamente indirizzati allo sviluppo di un'educazione più adeguata. Prendendo lo spunto dalla Nostra Aetate e dagli Orientamenti del 1974 (5), il documento del 1985 Note per una corretta presentazione degli ebrei e dell'ebraismo nella predicazione e nella catechesi della Chiesa Cattolica (6)ha indicato delle aree specifiche in cui una nuova comprensione dell'Ebraismo, insieme ad un nuovo apprezzamento per questo e per le relazioni ebraico-cristiane, rendono possibile e richiedono cambiamenti nei materiali didattici. Citando papa Giovanni Paolo II, il documento afferma:

"In considerazione di questi rapporti unici esistenti tra il cristianesimo e l'ebraismo, «legati al livello stesso della loro identità» (Giovanni Paolo II, 6 marzo 1982), rapporti «fondati sul disegno di Dio dell'Alleanza» (ibid.), gli ebrei e l'ebraismo non dovrebbero occupare un posto occasionale e marginale nella catechesi e nella predicazione, ma la loro indispensabile presenza deve esservi organicamente integrata"(7) .

Molte iniziative sono sorte per implementare questo documento. Within Context è un esempio di come fornire una guida agli educatori e agli Editori dei libri di testo per adempiere alle Note.

In molti paesi i testi scolastici di Religione per i diversi livelli delle scuole primarie e secondarie sono stati rivisti in modo da offrire un'immagine più accurata dell'Ebraismo e delle prime relazioni cristiano-ebraiche. Troppo spesso, comunque, vengono ancora trovati stereotipi negativi nelle descrizioni delle relazioni tra Gesù ed i suoi contemporanei ebrei, nell'immagine dei Farisei e nei racconti delle circostanze della crocifissione di Gesù.

Le Note hanno enfatizzato anche l'importanza per i cattolici della consapevolezza della storia ebraica più recente e delle relazioni ebraico-cristiane fino ad includere la realtà dello Stato di Israele ed il significato religioso che esso assume per molti ebrei. In particolare, l'educazione religiosa cattolica necessita di prestare attenzione all'appello del documento, pubblicato nel 1998, Noi Ricordiamo, per una 'memoria morale e religiosa' e, particolarmente fra i cristiani, per una riflessione molto seria su ciò che ha contribuito al sorgere della Shoah. "Il fatto che la Shoah abbia avuto luogo in Europa, cioè in paesi di lunga civilizzazione cristiana, pone la questione della relazione tra la persecuzione nazista e gli atteggiamenti dei cristiani, lungo i secoli, nei confronti degli ebrei."(8)

Altrettanto importante è che una consapevolezza dei mutamenti positivi nelle relazioni ebraico-cristiane sia adeguatamente comunicata, insieme ad un apprezzamento per l'identità religiosa di ogni comunità, che è unica e sempre in evoluzione. Ogni paese e regione del mondo vive una diversa situazione e tutti gli sforzi educativi devono essere adattati ai destinatari individuati. Per questo, iniziative specifiche devono essere affidate a persone che abbiano familiarità con le rispettive situazioni e comunità locali - così come con i progressi negli studi e con l'insegnamento attuale della Chiesa.

Proponiamo, perciò, che i seguenti suggerimenti siano comunicati alle Conferenze Episcopali nel mondo:

1. Le autorità appropriate dovrebbero essere incoraggiate ad esaminare i catechismi esistenti e, specialmente, quelli nuovi in modo da verificare che il loro approccio agli ebrei e all'Ebraismo e alle relazioni ebraico-cristiane sia conforme ai progressi recenti negli studi e all'insegnamento attuale della Chiesa. Parti notevoli dei criteri di valutazione sviluppati da Eugene J. Fisher, ampliati e aggiornati da Philip A. Cunningham possono offrire una traccia utile.
(http://www.bc.edu/research/cjl/meta-elements/texts/cjrelations/resources/education/criteria.htm).

2. Editori ed autori dei libri di testo per l'educazione religiosa di ordine primario e secondario dovrebbero essere incoraggiati ad impegnarsi in procedimenti di questo tipo.

3. Come parte della formazione permanente degli insegnanti, dei catechisti, del clero e dei responsabili laici, dovrebbero essere organizzati, dove possibile, corsi, seminari, visite ai siti ebraici, in modo da incrementare la conoscenza di prima mano e di comunicare la nuova attitudine della Chiesa.

4. Come indicato nelle Raccomandazioni dell'incontro dell'ILC del 2001, "i curricula dei seminari cattolici e degli istituti e facoltà di teologia dovrebbero riflettere l'importanza centrale rivestita dalla nuova comprensione che la Chiesa ha della sua relazione con gli ebrei".

5. Gli educatori dovrebbero essere a conoscenza degli strumenti didattici e delle risorse disponibili su Internet in diverse lingue, come www.jcrelations.net, www.sidic.org, www.bc.edu/cjlearning, su stampa e attraverso altri mezzi di comunicazione.

Obiettivi educativi comuni

Tenuto conto di tutto questo, molto di quanto è stato fatto dipende dalla crescente comprensione degli aspetti storici e religiosi delle nostre rispettive tradizioni e dalla loro interazione lungo i secoli. Raccomandiamo di cercare numerosi studenti, seminaristi e responsabili laici che abbiano profondo apprezzamento per la nostra storia, per la nostra teologia e per nuovi metodi di cooperazione.

I progetti comuni che seguono intendono offrire percorsi per un approfondimento della nostra reciproca comprensione:

1. Siti web esistenti che riguardano le relazioni ebraico-cristiane devono essere estesi e sviluppati in modo da offrire una fonte di materiali per educatori e responsabili. Questi siti devono poter offrire un'ampia collezione di materiali in tutte le lingue usate dai membri delle due fedi. Dovemmo mirare a rendere disponibili risorse a tutti i livelli.

2. Una serie di programmi di scambio e di visite reciproche di natura educativa dovrebbero essere organizzate per condurre i futuri rabbini e sacerdoti ad incontrarsi direttamente e ad informarsi insieme su argomenti di interesse comune. Dove possibile, dovrebbero essere arrangiati scambi di facoltà e corsi tra istituzioni cattoliche ed ebraiche a livello universitario e/o tra programmi accademici che si occupano dell'insegnamento dell'Ebraismo e del Cristianesimo.

3. Seminari o conferenze dovrebbero portare il clero, gli educatori e i responsabili laici all'esplicito proposito di continuare la comprensione reciproca e organizzare progetti in aree di interesse condiviso.

4. La comprensione tra ebrei e cattolici è alimentata dallo studio accademico delle nostre rispettive fedi e delle aree con le quali esse sono intersecate. Abbiamo bisogno di rendere accessibili risorse per incoraggiare conferenze e seminari in tali aree accademiche, da cui nascano pubblicazioni che rendano i nostri studi congiunti largamente disponibili.



(1) Resoconto presentato in occasione del 19° incontro dell'International Catholic - Jewish Liaison Committee a Cape Town, Sud Africa, 4 - 7 novembre 2006. La sostanza di una risoluzione basata su di esso è stata inclusa nella Dichiarazione Congiunta emessa al termine del Meeting, il 7 novembre 2006. Il testo in lingua italiana è disponibile in: http://www.sidic.org/it/docOnLineView.asp?class=Doc00409

(2)Testo in inglese disponibile in: http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/chrstuni/relations-jews-docs/rc_pc_chrstuni_doc_20010504_newyork-meeting_en.html. Disponibile anche in: http://www.jcrelations.net/en/?item=1022
(3)Testo in italiano disponibile in: http://www.sidic.org/it/DocOnLineView.asp?class=Doc00086

(4)Testo in inglese disponibile in: http://www.bc.edu/research/cjl/metaelements/texts/cjrelations/resources/documents/interreligious/within_context.htm

(5)Testo in italiano disponibile in: http://www.sidic.org/it/DocOnLineView.asp?class=Doc00136

(6)Testo in italiano disponibile in: http://www.sidic.org/it/docOnLineView.asp?class=Doc00085

(7)'Note', I. 2

(8)'Noi Ricordiamo', II. Testo in italiano disponibile in: http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/chrstuni/documents/rc_pc_chrstuni_doc_16031998_shoah_it.html

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[traduzione dall'inglese a cura del SIDIC, con cortese revisione da parte di J. Sievers]

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Inserito 01/01/1970