La risposta ebraica agli auguri inviati da papa Francesco

Italia      05/09/2013      1504

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Pubblicata su L'Osservatore Romano, 4 settembre 2013

Gli ebrei italiani hanno accolto «con amicizia e spirito di fratellanza» gli auguri formulati dal Papa alla vigilia di Rosh haShanah, la festività che segna l’inizio dell’anno ebraico 5774. Lo dichiara all’Osservatore Romano il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), Renzo Gattegna, che sottolinea l’importanza dei temi trattati dal Pontefice durante l’incontro con una delegazione del World Jewish Congress svoltosi lunedì 2 settembre, e cioè «condivisione di valori e radici comuni, consapevolezza e rispetto delle reciproche diversità, difesa della dignità dell’uomo contro la barbarie del fondamentalismo religioso, impegno e sacrificio per la realizzazione di un futuro di autentica armonia tra i popoli». Temi che, a giudizio di Gattegna, «lasciano intravedere un ampio ventaglio di opportunità di crescita e collaborazione per ebrei e cristiani». Per il presidente dell’Ucei siamo di fronte a «un processo che dal concilio Vaticano ii ad oggi, nel solco della nuova fase di apertura e dialogo inauguratasi in quella circostanza, ha portato a risultati di notevole concretezza». Si tratta di «un fuoco da alimentare costantemente con nuove iniziative e occasioni di incontro» e di «una sfida viva e attuale per l’anno 5774 alle porte. Ad accoglierci è infatti una fase storica di notevole complessità in cui ognuno di noi, con determinazione e con la massima consapevolezza, è chiamato ad offrire il proprio contributo in favore della pace». Per le prossime festività ebraiche il Papa, come di consueto, ha inviato un telegramma anche a Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, nel quale esprime «l’augurio più vivo», assicura il «ricordo nella preghiera» e auspica il consolidamento dell’«amicizia tra ebrei e cristiani».

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